È il 1964 quando, con l’uscita di Sei donne per l’assassino di Mario Bava, una nuova forma d’intrattenimento popolare inizia a farsi strada nelle sale cinematografiche d’Italia.

Lo fa strisciando e mordendo, ritagliandosi piccoli spazi tra una pellicola western e una gotica, tra un musicarello e un peplum, tra colpi di coltello e indagini su assassini seriali – spesso mutuate dalla letteratura diffusa a buon mercato nella collana «I Gialli Mondadori» – che stimolano progressivamente l’immaginario di un pubblico sempre più disamorato di pipistrelli e castelli e sempre più alla ricerca di nuovi spaventi. Più reali(stici). Più estremi.

Ed ecco gli anni 70, con Dario Argento e la sua corte a sbaragliare il sexy-giallo montante di fine anni 60 (coniato da Romolo Guerrieri e Umberto Lenzi sul calco di modelli francofoni a base di triangoli amorosi e delittuosi) e imporre uno spettacolo crudo, scioccante, lordo di sangue (più o meno) innocente. Nel 1970 esce L’uccello dalle piume di cristallo e niente, per un lustro, sarà più lo stesso.

 

In questo panorama si staglia la figura di Sergio Martino, nipote di Gennaro Righelli e fratello minore di Luciano, produttore con la sua Devon Cinematografica. Sergio impara l’arte della regia come assistente di Brunello Rondi e Piero Pierotti, mentre per la Devon ricopre mansioni da organizzatore, ispettore e segretario di produzione. Ed è proprio per l’azienda di famiglia (successivamente ribattezzata Zentih e infine Dania film) che Martino muove i primi passi dietro la macchina da presa, esordendo nel 1969 con il documentario Mille peccati… nessuna virtù e approdando ben presto al nero. Tra il 1971 e il 1972 crea la trilogia psico-thriller composta da Lo strano vizio della signora Wardh, Tutti i colori del buio e Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave, dando forma a un approccio al genere incentrato su traumi, rimossi, perversioni della psiche femminile. Costruito sui lineamenti e le curve di Edwige Fenech, questo corpus martiniano è tra le creazioni più originali dei fecondi anni 70. (Claudio Bartolini, trovate l'articolo completo sul catalogo di Presente Italiano)

 

Di seguito il programma completo dell'omaggio a Sergio Martino

 

VENERDì 29 SETTEMBRE

 

ore 17.30 Pistoia Sotterranea

Visita installazione a cura di Associazione Spichisi

a seguire

Presentazione in esclusiva dell’edizione Blu-ray “I corpi presentano tracce di violenza carnale” Alla presenza di Sergio Martino, Luc Merenda e CG Entertainment

 

19.15 Cinema Globo

LO STRANO VIZIO DELLA SIGNORA WARDH (98', 1971)

 

ore 21.30 Cinema Globo

I CORPI PRESENTANO TRACCE DI VIOLENZA CARNALE (89', 1973)

Alla presenza del regista e di Luc Merenda Modera: Claudio Bartolini  

 

 

SABATO 30 SETTEMBRE

 

 

ore 11.30 Libreria “Lo Spazio di via dell’Ospizio”

TAVOLA ROTONDA SUL CINEMA ITALIANO

Presentazione di "Mille peccati... nessuna virtù?" (Bloodbuster Edizioni) autobiografia di Sergio Martino, del cofanetto dedicato a Sergio Martino (Bloodbuster Edizioni) e del numero monografico di INLAND Incontro con l’autore, Manlio Gomarasca, Claudio Bartolini, Manuel Cavenaghi, Daniele Magni e Pierpaolo De Sanctis (Four Flies Records)

 

ore 18.00 Libreria “Lo Spazio di via dell’Ospizio”

Presentazione di “La mia vita a briglie sciolte” (Bloodbuster Edizioni) autobiografia di Luc Merenda Incontro con l’autore e la curatrice Marina Crescenti

 

ore 19.15 Cinema Globo

IL TUO VIZIO È UNA STANZA CHIUSA E SOLO IO NE HO LA CHIAVE (96', 1972)

 

ore 21.30 Cinema Globo

TUTTI I COLORI DEL BUIO (94', 1972) Alla presenza del regista